Life

Fine Anno e si Riflette

È quel periodo dell’anno in cui, abbassata la pressione del finire tutto di corsa, ci si ritrova a “tirare le somme”.

Cominciamo quindi da… com’è andata?

Penso che questa immagine ce la ricordiamo un po’ tutti, assieme allo storico motto che ci eravamo anche lasciati un po’ anche con la promessa per i buoni propositi dell’anno a venire.

Ma è andato veramente tutto cosi bene e siamo diventati migliori?

Ehm... il 2021 è più o meno iniziato così.

Ed è più o meno finito così.

Questo secondo me ce lo dobbiamo scolpire con uno scalpello ed un martello belli grossi, a caratteri cubitali nella nostra mente!

Perchè queste immagini ci devono far pensare molto bene a cosa sta succedendo ed a cosa succederà negli anni a venire.

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà;

se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.

Due modi ci sono per non soffrirne.

Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto  di non vederlo più.

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

ITALO CALVINO, in Le città invisibili

Tutto ciò nonostante si faccia una gran fatica a negarlo, è il frutto dell’evoluzione ed il livello al quale siamo confrontati quotidianamente e per inciso l’evoluzione in quanto tale non è che per forza deve portare sempre a qualcosa di positivo.

 

Ma perchè si è arrivati a questo?

 

Difficile dirlo ma forse bisognerebbe andare a “scavare” nei meandri più reconditi e fare anche delle ammissioni di colpe ma non con lo scopo di puntare il dito contro qualcosa o qualcuno, bensì per migliorare affrontando le necessarie sfide.

 

L’istruzione?

 

Se in passato dilagava l’analfabetismo a causa di tutta una serie di motivi inclusi sopratutto la povertà, ora si può dire che questo problema è stato in qualche modo risolto, tutti sono più o meno in grado di leggere e di scrivere.

MA…

Siamo veramente sicuri di ciò?

Siamo veramente sicuri che tutti sono in grado più o meno di CAPIRE ed INTERPRETARE ma sopratutto DISCERNERE quello che leggono?

Ora una quantità MOSTRUOSA di informazioni è disponibile a TUTTI ed IMMEDIATAMENTE e tutti possono a loro volta CONDIVIDERE!

MA…

Siamo veramente sicuri che le informazioni propinate siano corrette e sensate?

Mi piace sempre raccontare l’esempio dello scemo del villaggio che al bar veniva preso in giro e lasciava un po’ il tempo che trova, gli si offriva anche da bere per farsi due risate in più e la cosa poi finiva li. Il problema è che ora costui ha dei mezzi potentissimi a disposizione e riesce a raggrupparsi virtualmente (e poi anche realmente) con i suoi simili e quando poi i numeri diventano importanti, anche altri incuriositi vengono coinvolti e poi altri ancora e per finire alcuni che non avrebbero MAI e poi mai prestato la benché minima attenzione si mettono a condividere fandonie visto che tanti ne parlano e quindi si passa al virale e le più grandi scemenze diventano convinzioni assunte a mo’ di dogmi.

 

LUno dei precursori di questo tipo di metodologia è stato, anche se per ovvi motivi non mi piace ricordarlo, è stato Joseph Göbbels “Ripeti una bugia spesso e questa diventerà una verità”.

Ora chiaramente, grazie alle tecnologie disponibili questo potrebbe essere aggiornato in “Una bugia condivisa da tantissime persone diventerà una verità e quanto più questa sarà condivisa, quanto più sarà inconfutabile”.

Se poi la convinzione collettiva si rafforza e grazie sempre ai mezzi a disposizione con l’importanza di apparire e la fama di notorietà, lo scemo del villaggio di turno diventerà il nuovo profeta del millenio.

 

Da cui:

 

Ritornando all’istruzione

 

È necessario colmare una carente lacuna del nuovo millenio, la capacità di discernimento e la consapevolezza delle proprie azioni anche in mondi non reali.

Non basta più saper solo leggere e scrivere nel 202x

 

Umiltà nel riconoscere i nostri limiti

 

Una buona dose di umiltà si rende necessaria nella consapevolezza dei nostri limiti e quindi capire che non basta Wikipedia per diventare esperti di qualcosa, c’è gente che ha dedicato una vita intera alla ricerca e comunque non sa tutto.

 

Ritornando al “com’è andata”?

 

Male, è andata male purtroppo, proprio come il finale di “Don’t look up”.

Dovevamo essere migliori ma invece è uscito il peggio del peggio e purtroppo non è ancora finita!

Tutto ciò non ha aiutato ovviamente nemmeno la realtà industriale con speculazioni varie ma sopratutto unitamente al peso della globalizzazione e quindi il risultato finale è stato di ritrovarsi con carenza quasi totale di materie prime con prezzi di conseguenza alle stelle e tutta la filiera di produzione in ginocchio… e non è ancora finita.

Come si fa ad essere ottimisti a questo punto?

Bisogna esserlo e bisogna andare avanti.

Ci sono ancora cose belle per cui ne vale veramente la pena!

E niente, se sei arrivato fino a qui, i miei migliori auguri per l’anno che sta per iniziare te li sei meritati tutti! 🙂 Auguri!

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